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COMIC CON 2015: TUTTE LE NOVITÀ

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Ogni anno rimpiango di non essere al Comic Con di San Diego, ma poi penso che forse è meglio così, perché il giorno in cui riuscirò ad andarci sarò come un chiwawa impazzito e sovreccitato incapace di scegliere tra un panel e l’altro. Quest’anno in particolare ci ha regalato un sacco di novità. Vediamo di fare il punto della situazione.

STAR WARS 
Un nuovo video dal dietro le quinte dell'Episodio VII.



SUICIDE SQUAD
Dopo la foto del Joker tatuato ero un po' scettica riguardo questo nuovo adattamento. Il trailer presentato al Comic Con mi ha se non altro incuriosita.



BATMAN VS SUPERMAN
Se devo essere sincera da Batman VS Superman non mi aspetto grandi cose. Quello che ho visto finora non mi ha esaltata particolarmente. Wonder Woman in azione (anche se per pochi secondi) nel nuovo trailer ha cambiato le cose. Se andrò a vedere il film sarà solo per lei.



X-MEN APOCALYPSE
Panel con il cast (quasi) al completo: Hugh Jackman, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Sophie Turner, James McAvoy, Nicholas Hoult, Oscar Isaac, Olivia Munn...


THE HATEFUL EIGHT
Al panel di presentazione del nuovo film di Tarantino hanno partecipato gli attori protagonisti e il registra stesso. In occasione del Comic Con è stato realizzato un poster esclusivo. Ennio Morricone comporrà la colonna sonora del film.
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WARCRAFT
Poster esclusivi sono stati realizzati anche per Warcraft, il film dedicato al celebre MMORPG. Essendo una giocatrice (saltuaria) di World of Warcraft sono curiosa di vedere che cosa tireranno fuori. A quanto pare armi ed armature sono state realizzate con grande attenzione ai dettagli, per replicare fedelmente quelle che si vedono nel videogioco.

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(fonte immagini)

VIKINGS
Nuovo trailer anche per Vikings, che con Warcraft condivide il protagonista (Travis Fimmel). A quanto pare la quarta stagione vedrà una donna regnare a Kattegat. Lagertha?



CRIMSON PEAK
Guillermo del Toro era al Comic Con sia per presentare la seconda stagione di The Strain (che vi consiglio di guardare), sia per il suo nuovo film, Crimson Peak. Con Del Toro alla regia e Tom Hiddleston e Jessica Chastain nel cast non me lo voglio proprio perdere.



No, è meglio che io non vada al Comic Con, perderei completamente la testa.

PS: ci sono stati tanti altri eventi interessanti, come il panel per presentare l'ultima stagione di Hannibal e quello per Deadpool. Impossibile stare dietro a tutto. Che ne dite di aggiungere nei commenti tutte le novità che mi sono sfuggite? :)

(fonte immagine)

PERCHÈ VEDERE THE STRAIN

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Un aereo atterra all'aeroporto Kennedy di New York e rimane sulla pista come morto: le luci sono spente e il portellone sigillato. Temendo un atto terroristico, gli epidemiologi Ephraim (Eph) Goodweather e Nora Martinez sono chiamati a investigare.
A bordo dell'aereo trovano i corpi senza vita dei passeggeri, fatta eccezione per quattro sopravvissuti, e inconsuete tracce biologiche. I due medici cominciano ad interrogarsi sulla natura della minaccia cui far fronte. Qualcosa di strano e sconosciuto deve essersi nascosto su quell'aereo, all'interno di un'enorme cassa di legno intagliato piena di terra e con un lucchetto per la chiusura dall'interno. Abraham Setrakian, un anziano rigattiere, sembra l'unico ad avere le risposte.

Così comincia The Strain, la serie tv scritta, prodotta e diretta da Guillermo del Toro.
Mentre The Walking Dead si sta infiacchendo episodio dopo episodio, con zombie che non spaventano più e personaggi ormai fastidiosi nella loro immobilità, The Strain, ridà vigore ai cattivi per eccellenza, i vampiri, appassionando fin dal primo episodio e non perdendo un colpo per i successivi dodici.
Ecco alcuni buoni motivi per cominciare a vederla.
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VAMPIRI Del Toro sceglie un approccio "scientifico" per (ri)raccontare i "cattivi" più conosciuti e rappresentati al mondo, i vampiri, a cui nella serie ci si riferisce più spesso come strigoi. La fantasia di del Toro nel dare vita a creature immaginarie è ben nota da film come Il labirinto del fauno ed Hellboy. I suoi vampiri sono una fusione di novità ed elementi tradizionali: di giorno non dormono, ma sono infastiditi (e uccisi) dalla luce del sole, non possono attraversare corsi d'acqua e per nutrirsi si servono di un pungiglione con il quale succhiano il sangue delle proprie vittime.

RITMO INCALZANTE Non c'è episodio in cui non accada qualcosa. I protagonisti valutano cosa fare, formulano un piano e poi agiscono. Qualche volta, come nella vita reale, non c'è tempo per pensare e bisogna passare subito all'azione. Lo spettatore non corre il rischio di annoiarsi.

PERSONAGGI E INTERPRETI Ognuno ha la propria individualità, psicologicamente ben definita, compresi i vampiri, e gli attori sono perfetti per la parte. Né donzelle in pericolo né supereroine, anche le protagoniste femminili hanno personalità delineate con realismo e complessità, lontane dagli stereotipi su cui vengono spesso appiattite le donne nei film horror. Del Toro deve essersi divertito particolarmente a scegliere Sean Astin, nel Signore degli Anelli emblema della fedeltà, per interpretare Jim Kent, collega di Eph e Nora non proprio fedele ai suoi amici.
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GUILLERMO DEL TORO Tra fantasy e horror il regista messicano ci sguazza, con risultati sempre ottimi. Insieme a Chuck Hogan ha scritto la trilogia di romanzi intitolata The Strain (in italiano La progenie) e la sceneggiatura della serie di cui ha poi diretto personalmente il primo episodio e supervisionato la realizzazione degli altri. Qualità garantita.

STILE DI RIPRESA La qualità delle riprese è alta anche negli episodi girati da altri registi. Inquadrature alla Hitchcock strizzano l'occhio all'appassionato del cinema di suspance. L'uniformità dello stile è garantita da del Toro, che proprio con questo obbiettivo ha supervisionato in particolare la fase di post-produzione.

SOTTOTRAMA Nei film horror (ed anche nelle serie tv) l'unico imperativo è far fuori il mostro e sopravvivere.  In The Srain le cose non sono così semplici come appaiono e i vampiri non cacciano semplicemente perché affamati. Anche loro hanno le proprie ambizioni e si muovo secondo un piano ben orchestrato che rende difficile il compito dei nostri "eroi".

UMORISMO The Strain ha un taglio serio, ma c'è sempre spazio per una battuta o un commento sarcastico che allentano la tensione senza essere forzati.

Vi ho convinto? Guarderete The Strain o lo state già seguendo?
Quali altre serie tv vi appassionano e vi intrattengono in queste ultime serate invernali? 

Vikings: chi erano davvero

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Prodotta da History Channel, Vikings è una serie tv e come tale ha l'obbiettivo di intrattenere (e ci riesce benissimo), ma allo stesso tempo vuole mostrare allo spettatore usi e costumi di questo popolo. Certo la speranza di entrare nel Valhalla infondeva grande coraggio durante la battaglia e questo rendeva i vichinghi guerrieri feroci, ma Vikings mostra quanto 
fosse complessa (per certi aspetti anche avanzata) la loro società.
Allora mi sono chiesta quanto ci sia di realmente storico in Vikings. Quali personaggi della serie tv sono realmente esistiti? Quanto la sceneggiatura si discosta dalla realtà storica? 
Ecco quello che ho scoperto facendo una rapida ricerca. 

RAGNAR Non esistono documenti che attestino l'effettiva esistenza di Ragnar Lodbrók, re semi-leggendario che avrebbe regnato su Svezia e Danimarca nella seconda metà dell'VIII secolo. Secondo il mito, durante il periodo del suo regno intraprese numerose scorrerie lungo le coste britanniche. Morì dopo essere stato... No! Meglio non anticipare niente: aspetteremo la terza stagione (non dovrebbe mancare molto) e quelle successive!

LAGERTHA Secondo me è il miglior personaggio femminile di sempre e a quanto pare anche la Lagertha delle leggende non è da meno! Originaria della Norvegia, era una fanciulla guerriera (shieldmaiden). Come Ragnar, anche Lagertha è un personaggio in cui realtà e mito si fondono. Quando il re della Svezia invase la Norvegia, Ragnar intervenne per respingere l'invasore. Molte donne presero le armi e combatterono al suo fianco. Tra di esse c'era anche Lagertha, il cui ruolo fu essenziale per la vittoria. Ragnar se ne innamorò, la sposò e da lei ebbe un figlio, Fridleif, e due figlie. Poi Ragnar divorziò da lei per sposare un'altra donna e Lagertha tornò in Norvegia dove si risposò a sua volta. Durante un litigio trafisse il marito con una punta di lancia e regnò al suo posto. 

ROLLO Hrolfr, meglio conosciuto come Rollone, visse tra l'845 e il 932. Bandito dalla Norvegia, alla testa di una banda di Vichinghi saccheggiò a più riprese le coste del Mare del Nord e il canale della Manica. Nel 910 arrivò a minacciare Parigi. Temendo nuove scorrerie il re carolingio Carlo il Semplice gli cedette parte della Neustria ed in cambio Rollone fece atto di sottomissione e si convertì al cristianesimo. Durante la cerimonia d'investitura, arrivato il momento di chinarsi a baciare il piede del re, Rollone si rifiutò ed ordinò ad uno dei suoi guerrieri di farlo al posto suo. Quest'uomo afferrò il piede di Carlo e lo portò alla bocca senza curvarsi facendo cadere il re lungo per terra. La comicità di quest'episodio (non privo di significato politico) ricorderà a chi ha visto Vikings la scena del battesimo di Rollo. In qualità di conte dei Normanni e conte di Rouen, Rollone ebbe di fatto un impatto sull'Inghilterra molto maggiore di Ragnar (con il quale ovviamente non aveva alcun rapporto di parentela). In Vikings Rollo è ancora ben lontano da tali posizioni di potere, ma diamogli tempo...

ASLAUG Regina della mitologia nordica, Aslaug compare nella Saga dei Völsungar ed in quella di Ragnar Lodbrók. In base a questa seconda leggenda, era figlia di Sigurd e Brunilde. Vikings nel raccontare l'incontro di Aslaug e Ragnar rimane fedele al mito: incuriosito dalla misteriosa donna che alcuni dei suoi uomini hanno visto mentre faceva il bagno, Ragnar organizza l'incontro mandandole a dire di presentarsi né vestita né svestita, né affamata né sazia, né sola né accompagnata. Aslaug dimostrò la propria intelligenza arrivando vestita di una rete da pesca, addentando una cipolla ed accompagnata soltanto da un cane. Divenne quindi la terza moglie di Ragnar Lodbrók, dopo Lagertha ed un'altra donna morta prematuramente. I due ebbero quattro figli: Ivar il Senza-ossa, Hvitsek, Ragnvald e Sigurd Occhio di Serpente. 

BJÖRN Con il soprannome di Fianco di Ferro, Björn compare nella breve saga che racconta le imprese dei figli di Ragnar. Secondo questo mito la madre di Björn sarebbe Aslaug e non Lagertha come in Vikings. Björn ed i fratelli saccheggiarono Inghilterra, Galles, Francia ed arrivarono fino in Italia per poi concludere la loro avanzata in Liguria. Tornati in Scandinavia si divisero il regno: a Fianco di Ferro spettarono Uppsala e la Svezia. In Vikings Floki predisse al giovane Björn un destino pieno di vittorie delle quali il padre sarebbe stato invidioso. Che si riferisse a questo? 

ATHELSTAN Mi ha sorpreso scoprire che Athelstan fu un grande re che regnò tra il 924 ed il 939. Nel 927 conquistò quello che rimaneva del regno vichingo e divenne il primo re anglo-sassone a regnare sull'intera Inghilterra. La sua corte fu il principale centro del sapere di tutto il regno. Chissà che cosa hanno in serbo per questo personaggio in Vikings?! 

Homeland

Carrie Mathison, un'analista della CIA, è l'unica a credere che il sergente Brody, tornato a casa dopo otto anni di prigionia in Iraq sia in realtà una seria minaccia per il Paese. Così mentre gli interi Stati Uniti lo eleggono eroe di guerra, Carrie comincia ad indagare segretamente sulla figura di Nicholas Brody. 
Ho finito di guardare la terza ed ultima (per ora) stagione di Homeland giusto due giorni fa, ed è stata una delle serie più belle ed interessanti che io abbia visto negli ultimi anni. Non per niente è stata premiata con numerosi premi e un gran successo di pubblico.
La trama è incalzante e tiene continuamente desta l'attenzione dello spettatore, e la situazione si fa più complessa episodio dopo episodio, stagione dopo stagione.
Oltre ad un'ottima sceneggiatura, Homeland può contare su personaggi ottimamente caratterizzati le cui azioni rimangono imprevedibili, perfettamente interpretati da bravi attori come Claire Danes e Damian Lewis (nei panni dei due protagonisti). 
Complessità e sfaccettature dei temi (primo fra tutti il terrorismo), così come dei personaggi, rendono difficile (anzi impossibile) dare un giudizio definitivo: le cose non sono mai come sembrano, e non ci sono buoni e cattivi in senso assoluto.
Se volete cominciare a guardarlo (e io ve lo consiglio), cercate di non fermarvi alla sigle perché non è delle più belle, per quanto la scelta del ritmo sincopato di una melodia jazz sia particolarmente appropriata per una storia così articolata da mettere in luce di volta in volta solo frammenti di verità. 


Game of Thrones: speciale di presentazione della quarta stagione

Dopo una lunga attesa, la quarta stagione è alle porte. E non posso trattenermi dal condividere lo speciale video di presentazione!  
Le Nozze Rosse alla fine della terza stagione ci avevano lasciati sconvolti: ora, la nuova stagione, si preannuncia ancora più epica e piena di cambiamenti per tanti personaggi. 
Ultimamente sono state realizzate molte serie interessanti e di qualità, ma nessun altro ha i draghi!! ;D

Appunti di un giovane medico

Appunti di un giovane medico è una miniserie in quattro brevi puntate basata sull'omonima raccolta di racconti di Bulgakov. Fu proprio dalle sue prime esperienze mediche che Bulgakov trasse ispirazione per questi racconti che hanno come protagonista il dottor Bomgard, interpretato da Daniel Radcliffe nella sua versione giovanile e da John Hamm nella versione adulta. 
Il dottor Bomgard, ormai adulto, riscopre un quaderno di appunti scritto ai tempi della sua prima esperienza medica come dottore alla periferia di un paesino sperduto della Russia. Ed assieme al se stesso ventenne ripercorre quell'esperienza, decisiva, come si vedrà, per il corso futuro della sua vita. 
Particolarmente originale è l'idea di far interagire direttamente il Bomgard medico alle prime armi con la sua versione adulta e consapevole che cerca di imporsi come mentore del se stesso giovane per metterlo in guardia dalle pieghe che la sua vita futura avrebbe potuto prendere. 
Il punto forte di Appunti di un giovane medico è l'umorismo nero, derivato dalle situazioni tragicomiche che segnano il percorso di iniziazione medica del giovane Bomgard. Fresco di laurea si troverà a fare i conti con le malattie più disparate, con i contadini che vogliono solo uno sciroppo e non si fidano del dottore e con la propria inesperienza.  
Ho iniziato a guardare questa miniserie per pura curiosità senza sapere bene cosa aspettarmi e devo dire che mi ha impressionato positivamente sia per la raffinatezza della sceneggiatura, che va ad affrontare, in maniera più approfondita o appena accennata, temi complessi ed interessanti offendo attraverso l'ironia diversi spunti di riflessione, sia per la bravura degli attori. In particolare mi ha colpito Daniel Radcliffe, che qui ha ben dimostrato di saper prendere le distanze dal ruolo iconico di Harry Potter e a cui va anche il merito di aver scelto produzioni poco commerciali ma raffinate come questa; mossa rischiosa che molti altri giovani attori non hanno mai fatto.

In love with: Sheldon Cooper

Chi ha visto anche solo qualche puntata di The Big Bang Theory sarà certo d'accordo con me: Sheldon Cooper è il migliore! Certo dovessi vivere davvero con lui come Leonard lo ucciderei all'istante, ma è comunque il più divertente (involontariamente e inconsapevolmente) del gruppo!
E' divertentissimo il suo modo di bussare alla porta, i suoi tic facciali quando è sotto pressione, tutte le sue fissazioni, dal posto fisso sul divano al sabato come giorno del bucato.
E le sue invenzioni sono a dir poco geniali, come lo scacchi tridimensionale e la fantastica variazione di carta-sasso-forbice in carta-sasso-fobice-Lizard-Spock.
Per non parlare di quando ha chiamato la polizia perchè il suo account di War of Warcraft era stato hackerato e al potente Sheldor erano state rubate tutte le armi incantate, l'oro e soprattutto Glenn, lo struzzo da battaglia...!
E ovviamente... BAZINGA!!!!! ;D

The Walking Dead

Un qualche genere di virus non meglio identificato ha decimato, anzi, praticamente cancellato dalla faccia della terra, il genere umano. Ma oltre al danno la beffa: le persone infettate dopo essere morte ritornano in vita sotto forma di zombie.
L'agente di polizia Rick Grimes (Andrew Lincoln), fortunosamente salvatosi dal contagio, si risveglia dal coma ritrovandosi improvvisamente catapultato in un mondo post-apocalittico di cui stenta a comprendere le motivazioni e le regole. Si mette quindi in cerca della propria famiglia diventando il punto di riferimento per un gruppo eterogeneo di sopravvissuti.
The Walking Dead si distingue subito nel panorama delle produzioni televisive innanzitutto per il soggetto, che non è mai stato sfruttato per la televisione, ed in secondo luogo per la particolare cura prestata alla sceneggiatura, alle tecniche di ripresa ed agli effetti speciali che ne hanno fatto per qualità un prodotto più cinematografico che televisivo.
Veri protagonisti della serie non sono gli zombie, bensì i vari membri del gruppo di sopravvissuti: Glenn, Lori, Daryl, Carl, Andrea, Shane... Ed il vero tema della serie sono le scelte che i personaggi si trovano a dover compiere in un ambiente nel quale ogni normale regola della società è sovvertita. Così può capitare che il pericolo più grande non siano gli zombie ma gli uomini stessi.
L'aspetto più interessante di The Walking Dead è proprio l'attenzione con cui vengono delineati psicologicamente i personaggi combinando quest'aspetto più riflessivo con scene d'azione in modo che lo spettatore non venga mai preso dalla noia (a parte forse per qualche momento della seconda serie in cui le implicazioni della relazione tra Lori e Shane vengono trascinate un po' troppo a lungo).
Quindi un bel voto positivo per The Walking Dead, che, tra le altre cose, insegna anche un sacco di cose utili per sopravvivere alla fine del mondo (visto che a quanto pare ci toccherà a breve...)! ;)

« Wayne Dullop, patente della Georgia, nato nel 1979. Aveva 28 dollari in tasca quand'è morto, e una foto di una bella ragazza: "Con amore, dalla tua Rachel.". Un tempo era come noi, si preoccupava delle bollette, dell'affitto, del SuperBowl. Se mai troverò la mia famiglia racconterò loro di Wayne. »


Who's that girl?



















I fatti lo dimostrano! Pensate a Friends, ai Robinson, a Will & Grace, a... ok, non mi vengono in mente altri esempi. Però so di aver ragione: le serie tv più belle sono quelle che partono dalla storia più semplice! (Con qualche eccezione, d'accordo).
Ho cominciato a vedere New Girl (e mi domando perché non l'ho fatto prima) e mi piace un sacco!! 
La storia è molto semplice: Jess, tradita dal suo storico fidanzato, è costretta a cercarsi una nuova casa e conosce su internet (al diavolo il non fidarsi degli estranei) tre ragazzi che affittano una camera. Detto fatto, Jess si trasferisce nel suo nuovo appartamento e Nick, Schmidt e Winston si troveranno a dover convivere con una maestra un po' svitata e molto solare che canticchia una propria colonna sonora, che parla per metafore tratte dal Signore degli anelli e che sconvolgerà le loro vite. 
E' una serie davvero carina e piena di energia, anche se ancora non ho capito perché il bagno dell'appartmento in cui abitano Jess ed i ragazzi sembri lo spogliatoio di una palestra...
Comunque, esattamente come quando guardavo E.R. ho deciso di fare il medico e quando guardava Law & Order di fare l'avvocato, ho deciso che prima o poi dovrò assolutmente vivere in un appartamento con dei coinquilini (ovviamente maschi perchè altrimenti non sarebbe così divertente). E soprattutto che anche io dovrò avere una colonna sonora mia personale (se a qualcuno vengono in mente delle parole che facciano rima con Noemi, che non siano problemi e patemi, è pregato di farsi aventi)!!!
E ho anche imparato molto da questa serie tv: ho imparato che non c'è niente di male ad essere se stessi, che non è sempre pericoloso e sbagliato fidarsi delle persone, che vestirsi con colori sgargianti non è imbarazzante come pensavo (fino ad un certo punto...), che si può suonare la canzone Eye of the Tiger con le campanelle, che si può imparare dai propri errori e che mettere il tacchino nell'asciugatrice per scongelarlo non è affatto una buona idea!
Ma soprattutto voglio degli amici disposti a cantare la colonna sonora di Dirty Dancing in un ristorante pieno di gente per tirarmi su di morale e a gridare alle tre di notte per tutta la ventitreesima strada perchè accendano le luci di Natale che a me piacciono tanto! Chissà, magari lo farebbero... :)



Downton Abbey


Downton Abbey è ormai diventata la serie drammatica britannica in costume di maggior successo, raccogliendo diversi premi e totalizzando un numero di ascolti altissimo.
E finalmente anche io ho trovato il tempo per vedermela e ne sono rimasta entusiasta!
Il primo punto a favore della serie è quello di  essere stata scritta e creata da Julian Fellowes, l’attore e scrittore premio Oscar per la sceneggiatura di Gosford Park e di essere stata diretta dal pluripremiato Brian Percival. Il secondo è di poter vantare un cast davvero eccellente, tra cui spicca per fama e bravura Maggie Smith. 
Al di là delle credenziali, però, quello che colpisce davvero della serie è la sua capacità di catturare con maestria ed eleganza lo spirito di una nazione e di un’epoca, quello dell’Inghilterra all’alba del primo conflitto mondiale, e di consegnarci un affresco storico, politico e sociale che affascina e convince grazie a sceneggiature profonde e brillanti, personaggi complessi e interpretazioni a dir poco magistrali.

Downton Abbey inizia nell’aprile del 1912 quando i cavi del telegrafo portano fino a Grantham la notizia dell’affondamento del Titanic. Sulla nave viaggiavano due cugini dell’attuale lord Grantham, Robert Crawley, ed è proprio la loro morte a mettere in moto la storia, a causa di una complicazione giuridica legata all’eredità. In breve, poiché lord Grantham non ha figli maschi, il titolo e la proprietà passerebbero ad un lontanissimo parente, un avvocato di provincia di famiglia medio borghese. 
La serie consta solo di sette episodi ma, complice una narrazione briosa e dal piglio sicuro, gli avvenimenti si susseguono a ritmo vertiginoso, tanto che, alla fine dell’ultima puntata, la Prima Guerra Mondiale è già alle porte.

La serie mette in scena personaggi appartenenti a due diverse categorie sociali: la famiglia Crawley e i loro domestici. E inevitabilmente le vicende dei singoli personaggi si articoleranno con quelle degli altri. 
I delicati ritratti dei personaggi, con i loro segreti e le loro ambizioni, lasciano spazio ad alcune vicende romantiche che sembrano uscite dalle pagine di Jane Austen e che appassionano senza risultare melodrammatiche. E anche le vicende più cupe vengono stemperate dal tipico humor inglese.
Se le storie dei personaggi non fossero sufficienti a farvi appassionare alle vicende di Downton Abbey, rimane la perfezione della messa in scena. Tutto qui è ai massimi livelli, dalla regia, che alterna ritmi lenti (ai piani alti) a sequenze frenetiche (a quelli bassi), alla fotografia lussureggiante, dal montaggio alla colonna sonora, dalle sceneggiature eleganti alle interpretazioni.