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Indiscrete domande letterarie

Leggendo questo blog mi sono imbattuta in una sorta di test sulla lettura e, della serie non ho un tubo da fare e voglio qualche cosa di cotruttivo per passare il tempo, ho pensato che sarebbe stato carino provare a rispondere anche io a queste domande. E quindi via, si comincia! :)

1) Come scegli i libri da leggere? Ti fai influenzare dalle recensioni? 
Scelgo i libri da leggere in parecchi modi diversi: può capitare che mi vengano consigliati dagli amici, che mi ci imbatta per caso girando in libreria, che legga delle recensioni che mi incuriosiscono, che li trovi in casa, che veda un film e che mi venga voglia di leggere il romanzo da cui è tratto (o viceversa)...

2) Dove compri i libri: in libreria o online?
Più spesso in libreria, ma ho anche un e-book e non ho paura di usarlo! ;) Uso l'e-book soprattutto per quei libri che si possono scaricare gratis su siti come Liber Liber o Progetto Gutenberg. Purtroppo le case editrici non hanno ancora capito che guadagnerebbero molto di più vendendo gli e-book ad un prezzo più basso rispetto a quello dei libri cartacei...

3) Aspetti di finire la lettura di un libro prima di acquistarne un altro oppure hai una scorta?
Ho un vero e proprio cumulo di libri che leggo contemporaneamente: in base all'umore ed alla voglia del momento decido cosa leggere. E porto avanti anche decine di storie contemporaneamente, ed il bello è che mi ricordo prfettamente le trame anche a distanza di mesi! 

4) Di solito quando leggi?
Quando posso e quando ne ho voglia: prima di andare a dormire, al mattino, al pomeriggio, sull'autobus, su una panchina, prendendo il sole, facendo la coda alla posta... L'importante è sempre essere in vena ed avere il libro giusto, quello di cui si ha davvero voglia, tra le mani. 

5) Ti fai influenzare dal numero delle pagine quando compri un libro?
Ho letto Il Signore degli Anelli più di una volta...sono necessarie ulteriori risposte? ;)
 
6) Genere preferito?
Romanzo è troppo generico? Leggo davvero qualsiasi genere, solo la poesia mi sta un po' sullo stomaco se presa in dosi  massicce.
7) Hai un autore preferito?
Direi di no, comunque non uno in particolare. Di alcuni autori mi può piacere un libro ma non l'altro...

8) Quando è iniziata la tua passione per la lettura?
Per quello che mi ricordo, l'ho sempre avuta. Non saprei dire qual è stato (se c'è stato) il libro che ha fatto scattare la scintilla. Certo uno dei primi libri che ho veramente amato è stato Matilde di Roald Dahl.

9) Presti libri?
Solo se so esattamente dove andare a pescare quello a cui li ho prestati per farmeli restituire nel caso mi accorgessi che si è dimenticato di rendermeli! Mi affeziono ai libri e me ne separo con un po' di ansia; ma allo stesso tempo mi piacerebbe sempre poter condividere con gli altri un libro che mi è davvero piaciuto. I libri che non mi sono piaciuti li presto più volentieri! ;)

10) Leggi un libro alla volta oppure riesci a leggerne diversi insieme?
Come ho già detto leggo una vagonata di libri alla volta: in questo momento ho all'attivo Il più grande uomo scimmia del pleistocene, Zazie nel metro, Lo Hobbit, Mondo senza fine, Anna Karenina, Mrs. Dalloway e sicuramente qualche altra cosa che ora non ricodo. 

11) I tuoi amici/famigliari leggono?
Si, in particolare casa mia è sempre stata piena di libri e forse è anche a questo che devo la mia passione per la lettura. 

12) Quanto ci metti mediamente a leggere un libro?
Sono una lettrice piuttsto veloce: quando una storia mi prende finisco di leggere l'intero romanzo piuttosto in fretta. Per esempio ho letto Harry Potter e I Doni della Morte in due serate e vi assicuro che il poter svelare i punti salienti ai miei amici che ancora non l'avevano letto è stato un incentivo non indifferente! ;)
Ma con il fatto che leggo più libri allo stesso tempo diventa difficile dire quanto in effetti ci  metto per leggere un libro: ad esempio, parlo di diversi anni fa, avevo cominciato a leggere Dracula, ma poi mi era passata la voglia di quel romanzo (non perchè non mi piacesse, al contrario, ma semplicemente perchè in quel momento non era di quello che avevo voglia) e l'ho ripreso in mano solo un anno più tardi.

13) Quando vedi una persona che legge (ad esempio sui mezzi pubblici) ti metti immediatamente a sbirciare il titolo del suo libro?
Confesso! Di solito lo faccio! E' una specie di riflesso incondizionato. :)
14) Se tutti i libri del mondo dovessero essere distrutti e potessi salvarne uno soltanto quale sarebbe?
Se Fahreneit 451 diventasse realtà non scarterei l'idea di darmi fuoco assieme ai libri, ma per ora mi pare una decisione un po' drastica e quindi dirò Il Signore degli Anelli (di nuovo). Si, salverei Il Signore degli Anelli perché lì c'è tutto: c'è l'avventura, l'amore in tutte le sue forme, la lotta tra il bene ed il male, il coraggio, il sacrificio, la fantasia... Ok, sto parlando come un'invasata, la smetto!!

15) Perché ti piace leggere?
Di preciso? Non ne ho la minima idea! So solo che non posso non farlo! Per ogni libro c'è un motivo diverso per cui mi piace leggere.

16) Leggi libri in prestito (da amici o dalla biblioteca) o solo libri che possiedi?
Come si era già detto per i libri dati in prestito, per me il possesso è importante e quindi soprattutto la seconda. 

17) Qual è il libro che non sei mai riuscito a finire?
I vecchi e i giovani di Pirandello. Siamo stati costretti a leggerlo al liceo ed è stata una vera e propria violenza fisica! I capitoli finali sono ancora intonsi...

18) Hai mai comprato un libro solo perché aveva una bella copertina, e cosa ti attrae nella copertina di un libro?
La copertina è sicuramente un fattore importante. Quando giri senza meta precisa in una libreria una copertina di tuo gusto ti fa subito saltare all'occhio il libro. Poi però il libro deve superare l'esame successivo, ovvero la lettura della trama e magari delle righe iniziali, e se non lo supera nemmeno la copertina più bella del mondo mi farà cambiare idea. 
Quando poi ho in mente di leggere un determinato libro non mi importa un accidente della copertina: ad esempio Cime Tempestose è uno dei miei libri preferiti e ha una copertina a dir poco insignificante.  

19) C'è una casa editrice che ami particolarmente, e perché?
No, anzi la casa editrice è una delle ultime cose a cui bado, a meno che non mi serva un'edizione specifica di qualche testo. 

20) Porti i libri dappertutto (ad esempio in spiaggia o sui mezzi pubblici) o li tieni "al sicuro" dentro casa?
Ovunque. E in questo l'e-book è insostituibile!

21) Qual è il libro che ti hanno regalato che hai gradito maggiormente?
Ancora una volta, Matilde di Roald Dahl che mi era stato regalato per il compleanno da mia zia.

22) Come scegli un libro da regalare?
O sono sicura al cento per cento che il libro piacerà oppure non ne regalo. Trovo che i libri siano una cosa molto personale e quindi meglio sceglierseli da soli! 

23) La tua libreria è ordinata secondo un criterio, o tieni i libri in ordine sparso?
Le copertine sono importanti anche come mezzo d'arredamento e nella mia libreria vige il chaos cromatico! :)

24) Quando leggi un libro che ha delle note, le leggi o le salti?
Sarò onesta! A meno che non siano proprio necessarie le salto! Ma comunque i romanzi di solito non hanno note e se le hanno sono comunque brevi e indispensabili ed in questo caso le leggo. 

25) Leggi eventuali introduzioni, prefazioni e postfazioni dei libri o le salti?
Le leggo, soprattutto se il libro mi è piaciuto mi incuriosisce sapere qualcosa in più su di esso e sull'autore e avere nuovi spunti di riflessione. Però di solito leggo introduzioni, prefazioni e quant'altro dopo aver letto il romanzo in se perchè ciò mi permette di capire meglio e di farmi delle opinioni con cognizione di causa. 




Guida galattica per gli autostoppisti

Ad una come me, cresciuta a pane e Guerre Stellari, non poteva non piacere il libro Guida Galattica per gli Autostoppisti, primo romanzo dell'omonima trilogia di Douglas Adams che rivisita in chiave umoristica il genere della fantascienza.
Il romanzo racconta di come Arthur Dent si sia svegliato una mattina ed abbia trovato fuori dalla porta di casa delle ruspe gialle determinate a distruggergliela. Ma tutti quanti ignoravano che la stessa sorte della casa di Arthur sarebbe toccata anche alla Terra, circondata da astronavi gialle pronte a distruggerla.
Fortunatamente Arthur viene salvato dal suo vecchio amico Ford Prefect, un alieno originario di Betelgeuse, che riesce ad ottenere un passaggio da una delle astronavi demolitrici.
Arthur scoprirà così un universo (letteralmente) sconosciuto e vivrà un sacco di strane avventure con Ford Prefect, Zaphod Beeblebrox, Trillian e Marvin, un robot sempre depresso (che io mi immagino come una versione più lamentosa e simpaticamente demoralizzata di C-3PO) a bordo del Cuore d'Oro, un'innovativa astronave che viaggia a propulsione d'improbabilità infinita.
Ma soprattutto Arthur verrà a conoscenza dell'esistenza della Guida Galattica per gli Autostoppisti (che dà il titolo al romanzo): una specie di libro elettronico che ti dice tutto quello che hai bisogno di sapere di qualsiasi cosa. Insomma, una sorta di enciclopedia universale che è lo strumento essenziale per gli autostoppisti galattici e che si distingue da qualsiasi altro libro per aver stampato sulla copertina a grandi lettere amichevoli le parole "NON FARTI PRENDERE DAL PANICO".
Pur non avendo ancora finito di leggere il romanzo (ma essendo già a buon punto), voglio cominciare a darvi qualche piccola dritta nel caso vogliate intraprendere un viaggio intergalattico in qualità di autostoppisti.
1- Viaggiare leggeri: un buon autostoppista, per ragioni pratiche, dovrà portare con se solo una piccola e pratica borsa dove tenere solo lo stretto necessario.
2- Asciugamano: nella borsa di un buon autostoppista non dovrà mai mancare, naturalmente oltre alla Guida Galattica per gli Autostoppisti, un asciugamano. L'asciugamano può infatti tornare utile nelle più diverse situazioni: potete usarlo per ripararvi dal freddo dei satelliti di Jaglan Beta, per sdraiarvi sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V, potete usarlo come vela di una mini-zattera, o avvolgervelo attorno alla testa per ripararvi da vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido), oppure potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugavi, naturalmente.
3- Non permettete a un vogon per nessuna ragione al mondo di leggervi le sue poesie: nell'elenco del peggior tipo di poesie dell'Universo la poesia vogon occupa il terzo posto. Durante una recita del poeta vogon Gruntus il Flatulento quattro spettatori morirono di emorragia interna, mentre il presidente dell'Ente Centro-galattico Arti Nocive per riuscire a sopravvivere si staccò con un morso una gamba.
4- Non vi fate problemi se non conoscete le migliaia di lingue che vengono parlate nell'Universo: per questo ci sono i pesce Babele. In pratica, se vi ficcate un pesce Babele in un orecchio, capirete immediatamente qualsiasi cosa vi si dica in qualsivoglia lingua.
5- Ricordatevi che l'Universo ha una struttura sociale e politica piuttosto complessa e per capirne meglio i meccanismi ed i singoli comportamenti tenete presente che soltanto dei persone in tutta la galassia sanno che il compito del Presidente non è quello di esercitare il potere ma di allontanare l'attenzione della gente da esso.
6- Le distanze interstellari non possono essere comprese dalla limitata immaginazione umana.
7- NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO!!! 

Leggere per vivere

Ieri, sabato 5 maggio, è stata inaugurata la Biblioteca Cerruti Silvia presso l'Istituto Comprensivo di Moncalvo. Ve ne parlo non solo perché è un bel progetto, ma anche perché quella è stata la scuola che ho frequentato fino alla terza media e quindi mi piace vedere come sia un luogo nel quale non mancano mai delle belle iniziative. 
La biblioteca, che oltre alla sezione Cerruti Silvia comprende anche la sezione per bambini Duso Serena (dedicata ai bambini più piccoli delle elementari), è ormai attiva da qualche mese e comprende un totale di oltre duemila libri, dei quali più di un centinaio sono attualmente in prestito.
La gestione del prestito dei libri avviene online e ciò rende possibile consultare, prenotare e prendere in prestito i libri della biblioteca anche per gli studenti degli altri paesi le cui scuole rientrano nell'Istituto Comprensivo di Moncalvo. 
Inoltre la biblioteca, grazie alla disponibilità dei professori, ha ogni giorno (escluso il lunedì) un orario di apertura durante il quale gli alunni possono restituire i libri presi in prestito, prenderne di nuovi, curiosare tra i volumi, ed eventualmente decidere di non prendere nulla. 
Secondo me il bello della biblioteca è proprio questo: non c'è nessuna imposizione. Ai bambini non viene imposto un tot di libri da leggere, quali libri leggere o cose di questo tipo (che molto spesso servono solo a far passare la voglia di leggere), ma possono scegliere in completa autonomia quali e quanti libri leggere, esattamente come in una qualsiasi biblioteca. 
Per sostenere la neonata biblioteca è stato anche realizzato il progetto Primavera del Libro, che consisteva nella possibilità di acquistare presso le cartolibrerie di Moncalvo e quindi donare alla biblioteca uno o più libri, con la possibilità di personalizzarli con una dedica. Il successo dell'iniziativa è andato oltre le aspettative ed alla  alla data del 5 maggio sono pervenuti alla Biblioteca Cerruti Silvia con sezione per bambini Duso Serena ben 148 volumi
Lo scopo è non solo quello di permettere ai ragazzi di imparare come funziona una biblioteca e di invogliarli alla lettura, ma è anche quello di far si che diventino dei lettori autonomi e consapevoli, in grado di trovare le proprie letture con l'istinto, che nel lettore abituato diventa quasi sempre infallibile.





Stoner

William Stoner era nato nel 1891 a Booneville, Missouri. I suoi genitori erano agricoltori con il volto segnato dal duro lavoro nei campi e Stoner fin da bambino li aveva nei lavori domestici, mungendo le mucche, dando da mangiare ai maiali e raccogliedo le uova.
Nel 1910 Stoner si iscrisse all'Università del Missouri e, conseguito il dottorato in Filosofia, vi rimase ad insegnare fino al 1956, anno della sua morte. 
Ecco, la vita di William Stoner è tutta qui, concentrata nelle poche righe iniziali del romanzo: non si allontanò mai dalla propria casa, mantenne lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarant' anni fu infelicemente sposato alla stessa donna, ebbe solo due amici. Una trama un po' scarna per un romanzo... Ma come fa notare Peter Cameron nella postfazione del romanzo (che mi ha ispirata per la scrittura di questo post) "la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura può fruttare una straordinaria messe letteraria". Ed è sicuramente il caso di Stoner
John Williams, con una scrittura scorrevole e lineare, ma attenta ad ogni dettaglio, riesce ad esplorare con delicatezza alcuni degli interrogativi più sconcertanti che tutti, prima o poi, siamo chiamati a porci: che senso ha la vita? Che cosa vuol dire amare? 
E ci si affeziona al personaggio di Stoner malgrado i suoi difetti, perché è uno come tanti, è come noi, siamo noi. Ed è con un certo senso di frustrazione che lo si guarda attraversare la sua vita in maniera tanto passiva. Lo si vorrebbe incitare a reagire, a non accettare che la moglie Edith lo scacci dal mondo di sua figlia come lo aveva scacciato dal suo studio per isolarlo nella prigione della veranda, a non accettare i soprusi del collega Lomax che gli rendono la vita lavorativa umiliante, a non rinunciare all'amore per Katherine Driscoll che entra nel romanzo in punta di piedi per occuparne poi la parte più importante. 
Nelle ultime pagine del romanzo mi sono ritrovata a commuovermi senza sapere esattamente perché. Forse perché la vita di ognuno di noi, come quella di Stoner, deve prima o poi arrivare all'ultima pagina e voltata anche quella non resta che il silenzio. 



Cose che nessuno sa

Margherita è una ragazzina di quattordici anni che attraversa uno dei periodi più difficili della propria vita: per prima cosa c'è il primo anno di liceo alle porte, poi viene brutalmente a sapere ascoltando un messaggio sulla segreteria telefonica che suo padre non tornerà più a casa. C'è quanto basta perché il mondo le crolli addosso!
Questa volta la saggezza popolare di nonna Teresa non basterà a Margherita, che invece troverà conforto e aiuto in uno dei testi più antichi mai stati scritti, eppure sempre attuale: l'Odissea. 
Come Telemaco, Margherita partirà per un viaggio alla ricerca del padre e anche di se stessa. E alla sua ricerca si uniranno la madre ed il padre, Giulio, il ragazzo più misterioso della scuola e un giovane professore capace di ascoltare la vita racchiusa nei libri ma ancora incapace di trovare la sua strada.
Anche il secondo romando di Alessandro D'Avenia (dopo Bianca come il latte rossa come il sangue) è ambientato nel mondo dell'adolescenza e della scuola, che del resto è quello meglio conosciuto dall'autore, in quanto professore di italiano e latino in un liceo milanese. E forse il segreto del suo successo come romanziere è proprio quello di aver preso sul serio gli adolescenti.
Così, in Cose che nessuno sa, Margherita, malgrado la sua fragilità e la sua giovane età, sarà il motore che spingerà gli altri personaggi a riflettere, a cercare se stessi, a capire quali sono le cose veramente importanti nella vita e a capire che spesso le cose più belle nascono da un grande dolore, un po' come la perla che nasce dalla ferita inflitta da un predatore all'ostrica. 
Cose che nessuno sa più che un romanzo è una poesia in prosa: ieri sera sono rimasta lì inchiodata alla sedia, malgrado i piedi congelati, non tanto per vedere come sarebbe andata a finire la storia ma per scoprire quale altra magnifica poesia quotidiana mi sarebbe stata svelata.
Cose che nessuno sa è una storia di formazione che si interroga sull'adolescenza, sull'amore, sull'amicizia, sul valore dell'istruzione e della lettura, sulla bellezza, sulla fragilità della famiglia...tutte cose a cui non si può dare una spiegazione: si possono solo vivere...Tutte cose che nessuno sa.

"Qualcuno ha detto che “ti amo” è sinonimo di “è bello che tu esista così come sei e se non esistessi io ti ricreerei esattamente come sei, difetti compresi”. 

"Poi diceva che verrà un giorno in cui saremo di nuovo insieme a tutti i fili delle vite che si sono intrecciati a noi e guarderemo il disegno splendido che abbiamo creato insieme. E racconteremo l’uno all’altro tutto ciò che è stato, e non ci sarà più invidia, rancore, paura. Solo gioia"