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Cosa farei io senza l'assurdo?! Frida Kahlo a Genova

Fino all' 8 febbraio 2015 gli splendidi saloni di Palazzo Ducale, a Genova, ospiteranno la mostra dedicata a Frida Kahlo e Diego Rivera, una delle più famose coppie di artisti del '900. Sala dopo sala le opere dei due pittori e coniugi vengono messe a confronto, non solo per sottolineare le differenze stilistiche, ma soprattutto per evidenziare la compenetrazione delle vite di due individui. 

Rivera era diventato un artista apprezzato e famoso per i murali a tematiche sociali realizzati principalmente in edifici pubblici. Lo stile della moglie Frida era ben diverso. Utilizzava gli stessi colori brillanti, ma i suoi occhi neri, anche nell'immobilità dei ritratti, rivelano uno sguardo più acuto e penetrante. Rivera rappresentò una committente come una diva del cinema: abito lungo, unghie laccate di rosso, boccoli biondi. Lo stesso volto, ritratto dalla moglie, rivela occhi leggermente cerchiati e labbra appena segnate dalle prime rughe. Quello dipinto da Frida è un volto reale, l'altro è realizzazione. 

<< Il surrealismo è la magica sorpresa di trovare un leone dentro un armadio in cui eri sicuro di aver riposto camicie >> affermò Frida. Enigmatici, acuti, in una parola, surreali, sono i suoi i lavori che colpiscono maggiormente. 
Frida Kahlo dipingeva il suo mondo, reale ed immaginario, nel quale il marito Diego era sempre presente. Si avvicinò alla pittura dopo un terribile incidente che ne minò per sempre la salute. L'arte divenne la sua ancora di salvezza, un modo per esprimersi, riflettere e raccontare il suo mondo, l'amore burrascoso per Diego, la sua fragilità, se stessa. L'osservatore non può che rimanere impressionato da tanta onestà. 

Senza meta







Qualche volta l'unica cosa possibile é lasciare perdere tutto, afferrare la macchina fotografica e uscire di casa; passeggiare senza meta, possibilmente a contatto con la natura, e lontano dalla gente. Soffermarsi ad ascoltare i suoni e guardarsi intorno, con calma.
E se la riproduzione casuale dell'iPod decide di essere dalla tua parte proponendoti tutta musica che hai voglia di sentire in quel momento, non c'è modo migliore per liberarsi delle preoccupazioni quotidiane e ricaricare le batterie. 
Se poi vi trovate a Genova uno dei posti migliori per passeggiare senza una meta ed in piena tranquillità, completamente immersi nel paesaggio ligure, sono i Parchi di Nervi.

Genova in febbraio

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Sono in riva al mare: il vento mi scompiglia la frangia e sul viso arrivano gli schizzi delle onde più alte.
Nelle belle giornate tutti quanti escono, si godono il sole passeggiando sul lungomare. Io invece preferisco il brutto tempo, quando il mare è in tempesta, vivo. Poche persone si avventurano fuori casa, e si può stare ad osservare in silenzio.

Mostra di Munch a Genova

"Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo. Il sole stava tramontando; le nuvole erano tinte di un rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura: mi sembrò quasi di udirlo.
Dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando."
Questo è quello che disse Edvard Munch riguardo al suo dipinto più famoso, L'urlo.

A Palazzo Ducale (Genova) fino al 27 aprile sarà possibile visitare la mostra su Munch
Io ci sono stata questa settimana e, probabilmente complice il brutto tempo, sono riuscita a girare le varie sale comodamente, senza troppa gente accalcata difronte ai dipinti. 
In più ai visitatori viene fornita gratuitamente un'audioguida (e di questo sono rimasta piacevolmente stupita perché solitamente sono una spesa aggiuntiva al biglietto d'ingresso).
Protagonista esclusivo della mostra è Munch, di cui viene mostrata l'evoluzione artistica: partendo da dipinti influenzati dai colori forti e vivaci dei fauves, ma in cui si possono già avvertire solitudine e malinconia, fino ad arrivare ai dipinti in cui sono l'angoscia e l'incombere delle morte a predominare. 
E allora i soggetti si fanno più disturbanti: visi scheletrici, pose inquiete, fughe prospettiche che suggeriscono angoscia, cieli rossi a simboleggiare paura e pazzia. 
Il celebre L'urlo non fa parte della mostra, ma vi compare sotto un'ottica inusuale: nella rivisitazione che ne ha fatto Warhol. Ed alla fine del percorso si trovano anche altre opere di Munch viste con gli occhi del maggiore interprete della Pop Art: per esempio le decise linee di contorno tracciate da Warhol rendono più spettrale e cadaverico il corpo femminile del dipinto Madonna, il cui viso diventa quasi un teschio.
La maggior parte delle opere esposte provengono da collezioni private e non capita spesso al grande pubblico di poterle ammirare, perciò consiglio caldamente di visitare la mostra ed anche di tenere d'occhio le future iniziative a Palazzo Ducale perché ogni anno vengono organizzate mostre estremamente interessanti (come quella su Van Gogh e Gauguin dell'anno scorso o quella sui pittori impressionisti dell'anno precedente).

Acquario di Genova




Quando ero piccola era tradizione: una volta all'anno, durante le vacanze estive, io dovevo andare all'Acquario di Genova. Poi con il passare degli anni la frequenza delle visite è andata un po' diminuendo, ma un giro ogni tanto mi piace sempre farlo. 
Purtroppo quest'ultima volta abbiamo scoperto troppo tardi che parte dell'Acquario (nello specifico la Nave Blu, dove si trova praticamente la metà delle vasche) è chiusa per lavori. Quindi se avete in mente di andarci in questo periodo il mio consiglio è quello di posticipare, sperando che tutto il percorso torni presto agibile perchè molte delle vasche ora chiuse ai visitatori meritano davvero e in più è probabile che con questi lavori di manutenzione vengano anche apportate interessanti novità al classico percorso.

Genova + sole = Instagram

Genova sotto il sole è ancora più bella! E non è per forza necessario andare sul mare per godersela! 






Un soleggiato e allegro proseguimento di settimana a tutti!! :)

I turisti fantastici: dove trovarli

Siamo in piena estate (piuttosto verso la fine, in effetti, ma sorvolerò su questo punto per evitare premature depressioni)! Quale miglior periodo dell'anno per fare i turisti!? 
Genova in questi giorni ne è piena e i turisti, neanche avessero una divisa, si riconoscono subito. 
I tedeschi sono i meglio identificabili: li puoi notare da chilometri di distanza, con i loro sandali con il calzino e l'incarnato color latte. 
I cinesi sono quelli con la guida che, senza mai guardar indietro, agita per aria il suo ombrellino rosso mentre il gruppo si muove per le sale del museo a velocità supersonica. 
I canadesi, bestie rare, quelli palestratissimi in pantaloncini corti ed infradito: quasi come i tedeschi ma con un'abbronzatura che fa invidia e un non so che di tipicamente americano. 
Gli inglesi ed i francesi sono forse quelli abbigliati meglio: vestiti lunghi, cappelli, occhialoni da sole... 
Li puoi trovare, macchine fotografiche alla mano, in contemplazione davanti ai monumenti più belli d'Italia, quelli davanti ai quali noi passiamo sempre ma quasi senza alzare lo sguardo. 
I turisti, qualunque sia la loro nazionalità, sono quegli esseri venuti da lontano (chissà da quale galassia) che rispettano pazientemente le code, che buttano via (nei bidoni, naturalmente) i rifiuti del pranzo e che quando parlano al cellulare non urlano a squarciagola. 
Non so bene da quale paese provengano i turisti, ma è lì che voglio andare a fare la turista!





Sole + mare = vacanza

In questi giorni sento proprio nell'aria il profumo delle vacanze: tra sole e mare mi pare che il mio cervello sia andato in vacanza già da un pezzo! Comunque a Genova è assolutamente impossibile non sentirsi l'estate fin dentro le ossa: persino ora che il tempo si sta volgendo al brutto dalla finestra entra un venticello fresco che profuma delicatamente di mare e di fiori. 






A proposito d'estate, sul blog www.andrewandcarissa.com ho visto il video An Ode to Summer  che ha come soggetto proprio l'estate e che riesce a creare un atomostera davvero fantastica (se non si fosse ancora capito adoro letteralmente questo film!!) e che vi consiglio di guardare. :)


Momenti di sole

Ultimamente il sole ci ha preso in giro facendoci assaporare l'estate per poi farci ripiombare nuovamente nell'autunno... 
Ma i pochi momenti di sole non me li sono certo persi, tanto che le mie braccia hanno già cominciato ad abbronzarsi un tantino, al contrario delle gambe che, come al solito, manterranno il loro pallore ancora a lungo...! :) 





In viaggio con Van Gogh e Gauguin


Ieri pomeriggio sono andata a vedere la mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin che si terrà fino al 1 maggio a Palazzo Ducale (Genova).
Io e i miei amici siamo rimasti stupiti da quante persone erano in coda per acquistare i biglietti. Comunque anche noi ci siamo messi in coda e, sventanto un tentativo di superamento da parte della tipa che era dietro di noi nella fila, siamo finalmente riusciti ad avere i nostri biglietti dopo circa un'ora e mezza di attesa (o forse anche di più... ad un certo punto ho perso la cognizione del tempo...), quando ormai le nostre ginocchia stavano per cedere e i nostri nervi erano messi a dura prova dal blaterare della coppia dietro di noi. 


Poi, dopo una tappa piuttosto rapida al guardaroba, siamo finalmente entrati nella mostra. 
La mostra ha come tema il viaggio, inteso non solo come spostamento da un luogo ad un altro ma anche come viaggio, scoperta interiore.
Il cuore della mostra sono i dipinti di Van Gogh (circa una quarantina) e il famoso quadro di Gauguin Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?.
Alle opere di questi due straordinari pittori si collegano, per tematica e/o per tecnica dipinti di altri famosi autori come Hopper, Rothko, Turner, Morandi, Kandinsky e Monet. 

Paul Gauguin, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

Procedendo per le sale buie si impara a conoscere Van Gogh e, attraverso l'evoluzione della sua tecnica pittorica, si ripercorre il viaggio della sua vita. Ed è sbalorditivo vedere come nei suoi quadri gli elementi reali ed oggettivi del paesaggio diventino soggettivi, espressione dell'interiorità dell'autore. 

Edward Hopper, Sole del mattino

Certo sarebbe fantastico se si potesse girare da soli per i saloni, senza la solita scolaresca che si posiziona a muro ostruendo completamente la vista del quadro... E in fondo la visita sarebbe meno diffocoltosa se non ci fossero anche gli "automi da cuffia", cioè quei tipi che si calcano le cuffie con l'audio-guida e si posizionano esattamente di fronte al dipinto senza muoversi di un millimetro per la successiva mezz'ora...
A parte questo vedere una mostra di pittura è sempre bello e questa vi consiglio proprio di non perdervela! :)

Vincent Van Gogh, Autoritratto

Non so se capirai che si può fare una poesia solo disponendo sapientemente dei colori, così come si possono dire cose consolanti in musica. Allo stesso modo, alcune linee bizzarre, scelte e moltipllcate, serpeggianti in tutto il quadro, non devono dare un giardino nella sua rassomiglianza volgare, ma disegnarcelo come veduto in sogno, nel tempo stesso reale, eppure più strano che nella realtà. 
(Lettera di Van Gogh alla sorella Wilhelmina, Arles, novembre 1888)