The Help

La scorsa settimana sono entrata in una libreria con la voglia incontrollabile di comprare un nuovo libro. Mi sono fidata del mio istinto e ho preso The Help perché "mi ispirava". 
Le voci narranti del romanzo (e protagoniste) sono tre: Aibileen Clark, domestica afro-americana che ha trascorso la vita a crescere i figli delle famiglie presso cui era a servizio e a cui, ironia della sorte, è da poco morto l'unico figlio; Minny Jackson, la migliore amica di Aibileen, licenziata più volte dal suo impiego di domestica per il suo caratteraccio malgrado il bisogno costante di denaro per mantenere la sua numerosa famiglia; e Eugenia "Skeeter" Phelan, una giovane ragazza bianca neo-laureata con il sogno di fare la scrittrice. 
Dopo la laurea, conseguita nell'estate del 1962, Skeeter torna nella sua città natale, Jackson, nel Mississippi e rimane sconvolta nello scoprire che Constantine, la governante di colore che l'ha cresciuta, e a cui è legata da profondo affetto, non lavora più presso la sua famiglia. E nessuno le vuole dire che cosa le sia accaduto.
Il sogno di Skeeter di diventare scrittrice la porta ad intraprendere un progetto molto pericoloso che scuoterà la società razzista di Jackson: con l'aiuto di Aibileen e di Minny (che prima opporrà qualche resistenza ma che poi sarà quella che si metterà più in pericolo per salvare le altre), Skeeter scrive un libro che racconta cosa vuol dire essere una donna di colore a servizio in una famiglia di bianchi nel sud degli Stati Uniti negli anni sessanta. 
Ma per realizzare il suo progetto Skeeter ha bisogno dell'aiuto di numerose coraggiose donne di colore, oltre a Minny ed Aibileen, che le raccontino la loro esperienza di domestiche in modo che poi lei possa rielaborare questi racconti (stando anche bene attenta a cambiare i nomi delle persone e dei luoghi).  
Dai racconti di queste donne emerge una realtà difficile e contraddittoria: da una parte ci sono delle leggi razziste che impediscono ai neri di entrare nelle biblioteche, nelle scuole e nei locali dei bianchi e alle domestiche di colore di usare lo stesso bagno dei padroni e di pranzare al loro stesso tavolo; dall'altra parte c'è però il profondo affetto che lega i bambini bianchi alle loro tate di colore e la generosità di una padrona bianca che porta tutti i giorni un pasto caldo alla sua domestica quando deve rimanere per un periodo a casa per prendersi cura del nipote rimasto cieco dopo essere stato aggredito da un gruppo di bianchi razzisti. 
Lavorando fianco a fianco Skeeter, Aibileen e Minny imparano a conoscersi e danno prova della forza che può scaturire dal sostegno reciproco. 
The Help tratta sicuramente un tema importante e complesso, ma riesce a presentarlo in maniera piacevole, lasciando spesso spazio all'ironia (non si può non ridere nello scoprire come Minny si sia, giustamente, vendicata della sua ex padrona Hilly, tipica donna del sud degli anni sessanta con la testa imbottita di pregiudizi razzisti e di una buona dose di ignoranza e cattiveria).
Devo dire che neanche questa volta il mio intuito nella scelta dei libri mi ha tradito!! 

“Siamo semplicemente due persone, e non sono molte le cose che ci separano. Molte meno di quanto si pensi.”

1 commento:

  1. Anch'io la settimana scorsa ho comprato questo libro, però non l'ho ancora cominciato!

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