Generalmente i mesi estivi sono quelli che in cui si ha più tempo per leggere. Curiosando nella mia libreria in cerca di qualcosa d’interessante, ho individuato cinque romanzi perfetti per essere letti sotto l’ombrellone o spapapanzati sul divano con il ventilatore puntato dritto in faccia. (Se avete bisogno di me, potete trovarmi nel secondo posto).
GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI di Douglas Adams
Arthur Dent scopre che nel suo giardino sono arrivate delle ruspe gialle per buttargli giù la casa e fare spazio ad una superstrada. Arthur Dent però non sa che il problema è ben più grande, perché una flotta di astronavi vogon è pronta a fare lo stesso con la Terra. Questo romanzo è così bello che non so nemmeno da dove cominciare per spiegarne il perché. Douglas Adams ha uno stile tutto suo. Dietro una gustosa risata riesce sempre a inserire una acuta e seria riflessione sull’umanità. In effetti la Guida Galattica rientra in un genere definito “fantascienza umoristica”. Leggetelo, non ve ne pentirete.
IL PIÙ GRANDE UOMO SCIMMIA DEL PLEISTOCENE di Roy Lewis
Questo romanzo condivide con la Guida Galattica per autostoppisti lo stesso tipo di umorismo. Se vi è piaciuto uno non può non piacervi anche l’altro. Anche qui l’ironia e l’acume sono il piatto forte. Il più grande uomo scimmia del pleistocene narra le vicende di una famiglia di cavernicoli. Edward, il padre, sostiene la necessità di perseguire (e poi condividere) il progresso: scoprirà il fuoco, costruirà il primo arco e sosterrà la necessità di “rimescolare i geni” attraverso matrimoni tra membri di gruppi diversi. Inevitabilmente si scontrerà con zio Vania (che considera la posizione eretta un abominio, anche se in inverno non disdegna scaldarsi vicino al fuoco) e gli altri suoi famigliari retrogradi. Tutto è raccontato in tono umoristico. Lewis ricorre spesso ad anacronismi per ironizzare su argomenti attuali.
LA VERITÀ SUL CASO HARRY QUEBERT di Joël Dicker
Mi piacerebbe sapere quand’è che i gialli sono diventati la tipica “lettura da spiaggia”. La verità sul caso Harry Quebert è un tomo bello spesso, non proprio tascabile. Se quello che cerchiamo è la maneggevolezza, meglio il formato e-book. Comunque, è un giallo: dopo anni dalla scomparsa di una ragazza si comincia a far luce sul suo destino. Il protagonista e narratore della vicenda è uno scrittore, che snocciola consigli trasformando il romanzo in meta-letteratura. Al di là della godibilità del racconto, mi ha divertita soprattutto la ricerca dei “consigli allo scrittore”, a volte palesi, altre volte nascosti come a formare una sottotrama.
HARRY POTTER di J. K. Rowling
Ogni tanto guardo i sette libri di Harry Potter lì ben ordinati sullo scaffale e mi viene voglia di rileggerne uno a caso. Quest’estate ho intenzione di riprendere il primo, Harry Potter e la pietra filosofale. Gli ultimi romanzi della serie, più adulti e complessi, sono i miei preferiti, ma i primi due libri hanno il fascino della favola.
DRACULA di Bram Stoker
In tempi recenti il mito del vampiro è andato alla deriva perdendo mordente (letteralmente, dopo l’invenzione dei “vampiri vegetariani”). Il Dracula di Bram Stoker invece conserva tutto il suo fascino. La vicenda è narrata attraverso lettere e pagine di diari (di Mina e di Jonathan). Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare Stoker non fa leva sui colpi di scena da b movie un po’ splatter. L’inquietudine e l’orrore serpeggiante accompagnano il vampiro come una nebbia.
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