Restless

Enoch, adolescente cupo e silenzioso, si imbuca ai funerali di sconosciuti nel tentativo di rimediare al fatto di non aver potuto partecipare a quello dei genitori. Quando poi torna a casa ha ad aspettarlo, per giocare a battaglia navale, Hiroshi, fantasma di un pilota kamikaze morto durante la Seconda guerra mondiale. 
Ad un funerale Enoch incontra Annabel, una ragazza vivace che comprende subito l'estraneità del giovane al contesto (al giorno d'oggi non ci si veste più di nero per andare ai funerali, come fa Enoch: è una cosa deprimente), ma ne asseconda le mosse.
In un percorso che attraversa uno spazio che non è lo stesso in cui gli altri si muovono, i due adolescenti iniziano a conoscersi e si spogliano gradualmente dei propri segreti. 
Li accomuna uno stretto legame con la morte: i genitori di Enoch sono morti in un incidente stradale e lui è rimasto tre mesi in coma; Annabel invece ha un cancro e le rimangono pochi mesi di vita. 
I due, malgrado la loro giovane età, o forse proprio in virtù di questa, affrontano coraggiosamente la morte, esorcizzandola e rendendola parte della vita quotidiana. 
Intorno a due attori sorprendenti come Henry Hopper e Mia Wasikowska, Gus Van Sant produce una storia sentimentale compromessa dalla morte ma che proprio nella morte trova esistenza. 
Sempre attento alle varie sfaccettature del mondo dei giovani, Van Sant si concentra in questo film sul rapporto che intercorre tra vita e morte, analizzandolo dal punto di vista dell'adolescenza, età nella quale si è aperti ad ogni possibilità. Il risultato è un melodramma misurato, senza eccessi e senza ridondanza, dove la morte sancisce l'impossibilità e insieme la possibilità dell'amore felice nel destino dei personaggi.
Fantastica anche la colonna sonora composta da Danny Elfman, che, andando oltre la semplice funzione di accompagnamento, diventa parte integrante della storia di cui scandisce il ritmo. 

"E poi c'è questo uccello canoro che pensa di morire ogni volta che cala il sole. E la mattina quando si sveglia è così sconvolto di essere vivo che si mette a cantare la sua melodiosa canzone. "


2 commenti:

  1. Film leggero e profondissimo, che sa di primavera.
    Un grande ritorno di Van Sant dopo la parziale delusione di Milk e il vuoto Paranoid Park.
    Bel post!

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