Paolo Attivissimo e Luigi Pizzimenti sono andati alla NASA e ci hanno portato la Luna. Letteralmente! Nelle scorse settimane hanno girato l'Italia per mostrare un campione di crosta lunare raccolto nel 1972 durante la missione Apollo 17. Questo pomeriggio hanno fatto tappa a Genova: ascoltarli e mettere il naso a pochi centimetri dalla Luna è stata un’esperienza unica.
Attraverso dati scientifici, aneddoti e curiosità abbiamo imparato molte cose. Mi sconcerta sempre pensare quanto poco io sappia sullo spazio. Certo, a scuola abbiamo studiato stelle e pianeti, ma memorizzare cifre e numeri, massa, densità e distanza non è mai stato il mio forte. Oggi invece siamo stati messi di fronte al racconto dell'incredibile esperienza vissuta da tre uomini. A 43 anni di distanza è stato emozionante vedere nelle riprese dell'epoca l'equipaggio dell'Apollo 17 saltellare sulla superficie della Luna, raccogliere campioni, fotografare l'orizzonte, manovrare il rover lunare e poi intraprende il viaggio di ritorno verso casa.
Eugene A. Cernan, Ron Evans e Harrison Schmitt, come tutti quelli che sono stati nello spazio, hanno corso notevoli rischi nello svolgere anche le operazioni più semplici. Per fare un esempio, la ridotta gravità, unita alla rigida tuta indossata dagli astronauti, rende difficile camminare sulla Luna (da qui la tipica andatura saltellante adottata per la prima volta per muoversi con una certa velocità). In quelle condizioni capita di perdere l'equilibrio e cadere. Il pericolo è che nella caduta si squarci una qualche parte della tuta spaziale, con conseguenze potenzialmente drammatiche.
Eugene A. Cernan, Ron Evans e Harrison Schmitt, come tutti quelli che sono stati nello spazio, hanno corso notevoli rischi nello svolgere anche le operazioni più semplici. Per fare un esempio, la ridotta gravità, unita alla rigida tuta indossata dagli astronauti, rende difficile camminare sulla Luna (da qui la tipica andatura saltellante adottata per la prima volta per muoversi con una certa velocità). In quelle condizioni capita di perdere l'equilibrio e cadere. Il pericolo è che nella caduta si squarci una qualche parte della tuta spaziale, con conseguenze potenzialmente drammatiche.
Durante questa missione vennero prelevati 110 kg di rocce lunari. Il campione in questione è stato raccolto da Harrison “Jack” Schmitt e quello che abbiamo visto questo pomeriggio esposto presso il Museo di Storia Naturale ne è una porzione. Con i suoi 3,75 miliardi di anni è più antico del 99,99% di tutte le rocce terrestri reperibili in superficie.
Per Schmitt che è un geologo, poter non solo studiare, ma vedere con i propri occhi un terreno alieno è stata sicuramente un'esperienza ai limiti dell'incredibile.
E anche il viaggio di Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo da Houston fino a qui è stato piuttosto incredibile, perché certo ha dell'incredibile ritrovarsi a spiegare alle guardie di un aeroporto statunitense che in quella valigetta imbottita e ben sigillata si sta trasportando un frammento di Luna.
Sembra fantascienza, e di quella migliore.
Per Schmitt che è un geologo, poter non solo studiare, ma vedere con i propri occhi un terreno alieno è stata sicuramente un'esperienza ai limiti dell'incredibile.
E anche il viaggio di Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo da Houston fino a qui è stato piuttosto incredibile, perché certo ha dell'incredibile ritrovarsi a spiegare alle guardie di un aeroporto statunitense che in quella valigetta imbottita e ben sigillata si sta trasportando un frammento di Luna.
Sembra fantascienza, e di quella migliore.
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