Storia di una ladra di libri

Germania 1938. Liesel, abbandonata dalla madre viene trattata dei coniugi Hubermann, Hans e Rosa.
Poiché la bambina non sa leggere Hans la aiuta ed incoraggia mentre cerca d'imparare: cominciano leggendo un libro che Liesel aveva "rubato" prima di arrivare alla sua nuova casa, Il manuale del becchino. 
Nel novembre dello stesso anno arriva la Notte dei cristalli: tutto il "popolo ariano" è chiamato a gettare sul rogo tutti quei libri etichettati come "degenerati". 
Quella notte più di 7000 negozi gestiti da ebrei vennero distrutti e varie centinaia furono le persone assassinate o morte in seguito ai maltrattamenti. 
Anche Liesel brucia un libro ma poi, quando nessuno vede, se ne porta via uno salvatosi dalle fiamme: lei i libri li vuole leggere.
Malgrado il pericolo, gli Hubermann decidono di nascondere in casa loro Max, un ragazzo ebreo il cui padre aveva combattuto al fianco di Hans durante la prima guerra mondiale salvandogli la vita. Invitandola a trovare le parole per descrivere il mondo e ciò che vedono i suoi occhi, Max fornisce l'ultimo tassello che mancava per completare l'istruzione di lettrice/scrittrice di Liesel.
Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale e la vita si fa ancora più difficile.
Storia di una ladra di libri comincia con un perfetto equilibrio tra momenti drammatici e comici, di una comicità contenuta ma fresca, di tipo quotidiano. Gli attori sono bravi (Geoffrey Rush è una garanzia) e, pur trattando un argomento per nulla nuovo alle sale cinematografiche, lo stile complessivo e la storia in sé sembrano proporre allo spettatore qualcosa di nuovo. 
È più o meno dalla metà in poi che il film perde mordente, comincia a perdere quella freschezza che aveva fatto ben sperare all'inizio. 
Anche i tempi effettivi (131 minuti) contribuiscono ad annacquare un po' il tutto. A causa dell'esiguità della trama (si tratta di una storia di formazione e quello che più interessa è seguire la giovane protagonista nel suo percorso di maturazione) probabilmente sarebbe risultato più efficace una sceneggiatura dei ritmi più serrati, in pratica un film più breve ma in grado di mantenere la dinamicità e freschezza dell'inizio per tutta la sua durata.
È un peccato che il film perda sul finale perché l'idea di rappresentare la dittatura dell'incultura, che brucia i libri e poi le persone, attraverso la storia di una bambina che impara a leggere è interessante e per certi versi anche innovativa.

2 commenti:

  1. è veramente bello il tuo blog!!! se ti va passa dal mio...ti lascio il link al post su questo film k mi è piaciuto tantissimo nonostante sia drammatico... http://ropale86.blogspot.it/2014/03/storia-di-una-ladra-di-libri-dal-27.html#links

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    1. Ti ringrazio!! E ora mi vado a leggere il tuo post...! ;)

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