La fortuna é cieca ma la sfiga ci vede benissimo

Niente! In questi due giorni non ne imbrocco una! Ogni volta che programmo di andare da qualche parte con la macchina capita sempre qualche cosa per cui alla fine io la macchina non la posso prendere. Per esempio ieri avevo in programma di andare al cinema a vedere Brave (che non vedo l'ora di vedere perché secondo me promette bene) e invece niente: la macchina di mio padre ha deciso di prendersi una pausa di riflessione e quindi lui, che ne aveva assoluta necessità, ha dovuto ripiegare sull'altra macchina (ovviamente quella che avrei dovuto prendere io). Cose che capitano, e pazienza, vorrà dire che il film andremo a vederlo un'altra volta... Ma il punto é questo: possibile che quel macinino, che ha lavorato efficientemente per almeno una decina di anni, abbia deciso di andare in vacanza in un sol colpo giusto per scombussolarmi i piani? Il pomeriggio dello stesso giorno sono andata a farmi un giro senza né scopo né meta (piano B, sul quale abbiamo dovuto forzatamente ripiegare dopo l'inatteso fallimento del piano A, ovvero cinema). Però mica potevo uscire con quei capelli...!! E allora vai di piastra! Ma la fretta è cattiva consigliera e invece della frangia mi sono arroventata la fronte e ho scoperto che la piastra bollente sulla pelle produce uno sfrigolio del tutto simile a quello delle patate nella padella. E adesso ho sulla fronte un bollino come le banane chiquita! (Fortunatamente é sotto la frangia e sta già andando via!). Poi sono uscita e con il caldo che faceva non potevamo proprio rinunciare ad un bel gelato: ho dovuto chiedere tre gusti prima di imbroccarne uno che avessero e per il secondo gusto alla fine ho ripiegato sulla pesca. Va bé, questo non me la sento quasi di considerarla sfortuna perché alla fine il gelato era davvero buono e il non aver potuto scegliere i due gusti che avevo inizialmente in mente non ha fatto così male come la piastra per capelli arroventata sulla fronte! Però mentre mangiavo il gelato mi sono resa conto di essere uscita di casa con gli occhiali sbagliati, ovvero quelli vecchi e con una gradazione più bassa che ogni tanto uso quando sono davanti al computer. A parte il fatto che ci vedevo meno, mi scocciava un po' perché gli altri mi stanno meglio. Pura vanità femminile...ma intanto anche lì non c'ho azzeccato! E, dulcis in fundo, oggi al bar attacca bottone uno che come tipo assomigliava a Rocco il gigolò di Zelig (avete presente? non proprio un Adone...) però con i capelli e un po' più giovane, questo glielo concedo. Rispondo elusivamente (e falsamente) alle domande in stile stalker (evitando di dirgli apertamente di farsi gli affari suoi) e filo via senza salutare. Penso abbia capito il messaggio... Però ancora una volta torno a pensare che possa tornare utile avere un nome falso già bello pronto (se ci pensi due ore prima di dire il tuo nome poi la cosa non é più credibile) di cui servirsi in certe situazioni, tipo questa o anche quando ti fanno la multa (ma in quel caso é meglio trovarsi anche un indirizzo falso...mmm, ci penserò su... ;P Adesso spero solo che non mi esploda la pentola che ho sul fuoco, che non cedano le gambe del letto e di non confondere il dentifricio con il super attak! Non ho letto il mio oroscopo, ma sicuramente non diceva niente di buono...!!

1 commento:

  1. In un romanzo di Camilleri, ma adesso mi sfugge il titolo, Montalbano rispondendo al telefono a Catarella dice di non essere lui ma il suo immaginario fratello gemello Giovanni e si appunta su un foglio: ""mio fratello si chiama Giovanni". Adesso con internet crearsi una identità digitale (e reale) è abbastanza semplice: tutto sta nel ricordarsi chi siamo quando usciamo di casa.

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