Ribelle - The Brave

Ed alla fine ce l'ho fatta: dopo varie peripezie sono finalmente riuscita a vedere The Brave!!! E me ne sono innamorata!! 
La giovane principessa Merida (dall'inconfondibile chioma rosso fuoco, realizzata disegnando i capelli uno ad uno) é insofferente agli insegnamenti della madre che cerca di prepararla per il suo futuro ruolo di regina. Al bon ton e all'etichetta Merida preferisce esercitarsi con il suo arco, esplorare luoghi impervi e scorrazzare, chioma al vento, sul suo cavallo. Ma anche per lei é arrivato il momento di crescere e di assumersi le proprie responsabilità. 
Lei però vuole vivere la propria vita e non accetta il destino che per lei è stato scelto dalla madre e dalle consuetudini. 
Una vecchia e stramba strega le offrirà l'opportunità di cambiare il proprio destino e, senza badare troppo alle conseguenze, Merida coglie l'occasione al volo, ma poi si troverà a fare i conti con la sua scelta.
Con Merida, per una volta tanto, ci troviamo di fronte ad un personaggio che è si principessa, ma che non ha niente in comune con le classiche figure femminili di Cenerentola, Biancaneve, Bella Addormentata nel Bosco, Rapunzel e via dicendo. Merida non canta canzoncine mentre rassetta la casa, nè languisce chiusa nella torre più alta del castello in attesa di essere salvata: lei va a cavallo, é un'arciera infallibile, ha un grande spirito d'avventura e non le passa nemmeno per l'anticamera del cervello di sposare alcun principe azzurro. 
Per certi versi si può anche dire che in Brave sono presenti tutti gli elementi classici della favola: un'equilibio iniziale che viene sconvolto, il tentativo di "rimettere le cose a posto" coronato dall'immancabile lieto fine. Ma ci sono alcuni elementi innovativi molto interessanti, anche se forse non esattamente sconvolgenti dal punto di vista narrativo e tematico. 
Per prima cosa colpisce la totale assenza di una storia d'amore (clichè a cui siamo stati abituati fin dai primi cartoni animati realizzati dalla Disney): Brave si concentra su un altro tipo d'amore, ovvero quello tra madre e figlia (e più in generale tra genitori e figli). Le due figure dominanti sono infatti Merida e la madre Elinor che si scontrano continuamente e che rimangono cocciutamente fisse sulle loro idee senza cercare di vedere le cose l'una dal punto di vista dell'altra.
Il secondo elemento di discordo con i tradizionali cartoni animati é l'assenza di un vero e proprio cattivo: non c'è nessuno stregone o orco cattivo che vuole impadronirsi del regno o distruggere la terra. L'unica cosa con cui Merida si trova a dover fare i conti é se stessa e quindi le proprie scelte (decisamente una battaglia più dura rispetto a quella contro un cattivo qualunque che tenta di soffiarti il trono!).
Il film colpisce poi particolarmente dal punto di vista visivo, più che da quello strettamente narrativo: portando avanti uno studio e una sperimentazione sull'espressività dei volti in computer grafica, Brave compie un ulteriore passo in avanti verso un'idea di vera e propria recitazione da parte di personaggi animati. Per cui le emozioni, l'emotività passano soprattutto attraverso volti e sguardi dei personaggi. 
Senza precedenti é poi la bellezza e suggestività dei paesaggi scozzesi che, più che realizzati al computer, sembrano riprese dal vero. 
Un lavoro che sarebbe sicuramente piaciuto a Steve Jobs, ex amministratore delegato della Pixar, che viene indirettamente ricordato nel nome di uno dei clan scozzesi, quello dei Macintosh, e a cui il film viene esplicitamente dedicato nei titoli di coda.
Brave è un film che vi consiglio di vedere! Molto intenso, ma anche molto divertente! 
E vale la pena di vederlo anche per il cortometraggio intitolato La Luna che viene proiettato prima del film stesso (e che sicuramente verrà inserito anche nel DVD): un piccolo capolavoro che apre la riflessione sul tema genitori-figli e sulla necessità di trovare la propria strada, la propria voce, poi continuata ed articolata in Brave.


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