Bianca come il latte rossa come il sangue

Leo è un sedicenne alle prese con il suo primo amore, Beatrice; gioca a calcetto e fa gare con il motorino con il suo migliore amico Niko; si confida con la migliore amica Silvia e si fa aiutare da lei nello studio.
La vita di Leo viene sconvolta dalla scoperta che Beatrice è affetta da leucemia.
Da quel momento Leo comincia un percorso di crescita che lo porterà a riscoprire i propri genitori e le persone che gli sono accanto.
Scopre così di non essere solo e che ci sono persone sempre disposte ad aiutarlo nei momenti di difficoltà, a cominciare dai propri genitori, in particolare il padre, con cui Leo sente per la prima volta di poter dialogare.
Un'altra figura di riferimento per Leo è il prof. di storia e filosofia, da lui soprannominato il Sognatore. Egli riesce a contribuire alla crescita di Leo mettendo in gioco se stesso e non limitando i propri insegnamenti al ristretto campo delle sue competenze professionali.
Stare vicino a Beatrice morente permette a Leo di capire quello che vuole veramente, quello che ha veramente a cuore ed in questo modo scopre l'amore dove non si aspettava di trovarlo.
Forse l'autore, Alessandro d'Avenia, come il prof. del romanzo è un po' un sognatore, ma è bello vedere, almeno per una volta, gli adolescenti rappresentati non in modo negativo come persone in una fase di transizione che rende difficile relazionarsi con loro e che deve essere al più presto superata  possibilmente con il minor numero di danni possibili, ma con una complessità di sentimenti forse addirittura maggiore rispetto a quella degli adulti. 



" Io lo sto cercando il mio sogno. Il segreto è porre le domande giuste alle cose e alle persone che ci stanno a cuore e stare a sentire cosa il cuore risponde. "

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