Nel suo Come un romanzo Daniel Pennac ha redatto la lista dei diritti del lettore. Bene, io ho applicato il secondo di questi diritti (quello di saltare le pagine) leggendo solo uno dei tre racconti di Stephen King contenuti nella raccolta Stagioni diverse.
Il titolo originale del racconto era Il corpo, ma è poi stato cambiato in Stand by me, con riferimento al film del 1986 che da esso è stato tratto.
La trama è semplice, quasi banale, se non fosse per quel pizzico di mistero che contraddistingue le storie di King: quattro ragazzini partono alla ricerca del corpo di un loro coetaneo da settimane scomparso da casa e probabilmente morto nei boschi.
Oltre al brivido dell’avventura, all’emozione della ricerca c’è un viaggio che ha il sapore di un’iniziazione. È il passaggio dall’infanzia all’età adulta che prende forma.
Tra le pagine si respira estate, voglia di vivere, speranze e amicizia, ma le parole di Gordie, Chris, Teddy e Vern rivelano anche dolore e tanta incertezza. In fondo, che cos’è crescere se non impazienza, paura e un pizzico di nostalgia?
Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?!
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xoxo