OLD MOVIE NIGHT // Psycho

Il romanzo da cui Psycho è stato tratto non piaceva particolarmente a Hitchcock. Fu soltanto l'imprevedibilità con cui avviene l'omicidio che lo convinse a farne il soggetto per un film. Soggetto che per altro non piacque ai produttori; motivo per cui Hitchcock dovette prodursi il film di tasca propria accontentandosi di un piccolo budget e rinunciando agli attoroni con cui era solito lavorare (ma fu il migliore investimento della sua vita). 
Psycho si apre con Marion, una giovane segretaria che commette un furto più per disperazione che per effettiva cattiveria ed avidità. Ed è con lei che il regista sembra suggerire di identificarci.
In fuga con il bottino, Marion, al calare della notte prende una stanza in un isolato motel dall'aspetto un po' gotico. E, a poco più di mezzora dall'inizio del film, quella che sembrava essere la protagonista è morta.
Da qui in poi subentrano la sorella e l'amante di Marion che, non credendo alla fuga a scopo di rapina, vogliono sapere cosa sia accaduto alla ragazza. E a Norman Bates, strano gestore del motel, spetta il compito di convincerci della colpevolezza della madre, per difendere la quale si disfa scrupolosamente di tutte le prove del delitto. 
La terza ed ultima parte è quella delle rivelazioni. E Hitchcock, maestro della suspance e genio del thriller, è abilissimo a tenerci sulle spine e a farci credere una cosa al posto dell'altra. 
In un'intervista Hitchcock spiegò la differenza tra sorpresa e suspance. Due uomini sono seduti al tavolino di un bar, conversano ed esplode una bomba: questa è una sorpresa. Due uomini sono seduti in un bar e conversano; sotto il tavolo c'è una bomba e lo spettatore lo sa: questa è suspance.
Psycho può contare su una sceneggiatura che è un piccolo gioiello di perfezione, ma altrettanto maestrale è l'inventiva tecnica. Basta una scena, quella più famosa del film, per rendercene conto: la scena della doccia è stata girata per ben 7 giorni per un totale di soli 45 secondi di film montato. Non si vede mai il corpo di Janet Leigh (all'epoca il nudo veniva evitato), non si vede sangue, non si vede il viso dell'assassino, il coltello non tocca mai il corpo della vittima, eppure l'illusione è totale.
Hitchcock definì Psycho come "il film che più mi appartiene tra tutti quelli che ho girato. È il film di noi registi, dove il modo di costruire una storia è di gran lunga più importante della storia in sè".
Si tratta di un capolavoro, un classico assolutamente da vedere... magari non da soli, magari non di notte e magari non prima di entrare nella doccia...!

2 commenti:

  1. Io ADORO questo film... Che dire. l'ho visto e rivisto, amo Anthony Perkins e la scena finale!

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    1. Il monologo finale è la scena più inquietante e magnifica dell'intero film!! Un vero capolavoro!!

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