Hugo Cabret e la magia del cinema

Rimasto orfano, il giovane Hugo Cabret vive nascosto nella stazione ferroviaria di Montparnasse dove si occupa della manutenzione e del funzionamento degli orologi. Come unico ricordo del padre orologiaio gli rimane un automa che egli cerca ostinatamente di riparare nel tentativo di mantenere un legame con il padre defunto.
Ma per far funzionare l'uomo meccanico è necessaria una chiave dalla forma particolare che, con un colpo di fortuna, Hugo scopre essere custodita dall'amica Isabelle, una ragazzina vivace amante dei libri e delle avventure. 
Il segreto nascosto dall'automa riporta a galla vicende del passato ed i due bambini, cercando di scoprirne il significato, si lanceranno alla scoperta del cinema delle origini, fino a scoprire nel padrino di Isabelle uno dei primi e più grandi autori della storia del cinema: Georges Méliès.

Più che la storia personale di un bambino rimasto orfano Hugo Cabret vuole far riscoprire la magia del cinema e lo fa parlando del primo che concepì l'invenzione del cinematografo come una macchina per la creazione di sogni ed illusioni, Georges Méliès, appunto.
Inizialmente illusionista e prestigiatore in spettacoli teatrali, Méliès rimase profondamente colpito dall'invenzione dei fratelli Lumière e decise di farla propria trovando uno stile personale: egli trasferiva i trucchi del suo mestiere, illusioni e magie, nel cinema. Possiamo dire che sia stato l'inventore degli effetti speciali ed anche dei film di fantascienza, fantasy e d'avventura.
I suoi film raccontano di viaggi sulla luna, di avventure, di mostri e sirene. Pur essendoci quasi sempre una trama l'attenzione era focalizzata sugli effetti speciali che dovevano stupire e far sognare il pubblico.
Dal film  Les voyage dans la lune è tratta una delle più famose immagini cinematografiche di tutti i tempi: una navicella spaziale a forma di proiettile che, sparata nello spazio, atterra proprio nell'occhio della Luna irritandola visibilmente.
Poi, nel 1913 la compagnia cinematografica di Méliès fallì sia a causa delle politiche commerciali (non esistendo ancora i diritti d'autore, Méliès vendeva le proprie pellicole singolarmente ma non percepiva alcun guadagno dalle proiezione idividuali; per cui, paradossalmente, mentre i suoi film spopolavano in Europa e in America, era costretto a impegnarsi economicamente per creare continuamente nuove pellicole) sia a causa del mutare dei gusti del pubblico. Finì così la sua carriera di cineasta.
Nel 1925 ritrovò una delle sue principali attrici, Jeanne d'Alcy, che aveva un chiosco di dolci e giocattoli alla stazione di Montparnasse. I due si sposarono e si occuparono insieme del chiosco. Fu qui che il giornalista Léon Druhot, direttore del Ciné-Journal, lo incontrò, facendolo uscire dall'oblio: la sua opera fu infatti riscoperta dai surrealisti che organizzarono per lui una retrospettiva, la prima retrospettiva cinematografica della storia. E nel 1931 ricevette la Legion d'Onore direttamente dalle mani di Louis Lumière.
Questa è la storia che racconta Hugo Cabret, ovviamente un po' più romanzata, ma in fondo neanche poi tanto. 
Malgrado un po' di ridondanza e di retorica nel definire continuamente il cinema come un'esperienza magica (forse sarebbe stato più efficace mostrare la magia del cinema senza annunciarla e declamarla ogni volta), il film non può non piacere, non fosse altro che per l'attenta riproduzione del micro cosmo della stazione di Montparnasse, in cui si muovono attori ben noti come Christopher Lee e Richard Griffiths (ai più noto come lo zio Vernon di Harry Potter, scompraso recentemente), e per la bellezza della fotografia.

5 commenti:

  1. Secondo me il film più deludente di Scorsese, quello più smaccatamente commerciale e decisamente non all'altezza della fantasia del grande Melies.
    Poi, per carità, a Marty si vuole sempre bene lo stesso!

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    1. Si, non è certo un capolavoro... Lo si guarda una volta ed è finita lì... Parlare di Hugo Cabret era più che altro per me una scusa per parlare di Méliès che, quando ho studiato storia del cinema, mi ha affascinata con la sua incredibile fantasia e la sua abilità con effetti speciali all'epoca decisamente all'avanguardia! Chissà come doveva essere emozionante per il pubblico dell'epoca assistere alle proiezioni dei suoi film!! :)

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  2. Forse il link c'è anche nel mio profilo: whiterussiancinema.blogspot.it

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  3. per me un grande Scorsese, grandissimo. Partivo prevenuto e pensavo fosse una smielata pazzesca di poco conto, e invece...

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    1. A quanto pare questo film ha suscitato reazioni piuttosto diverse: ad alcuni è piaciuto, altri l'hanno trovato deludente e c'è chi, come me, che l'ha trovato una via di mezzo: non brutto ma con un notevole potenziale inespresso... ;)

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