Orgoglio e femminismo

è verità universalmente riconosciuta che uno scapolo largamente provisto di beni di fortuna debba sentire il bisogno di prendere moglie. 
Per quanto poco si conoscano, di costui, i sentimenti e le inclinazioni, fino dal suo primo apparire nelle vicinanze, questa verità si trova così radicata nelle teste delle famiglie circostanti che queste lo considerano senz'altro come legittima proprietà dell'una o dell'altra delle loro figliuole.

In queste due frasi di apertura è contenuto tutto il motivo propulsore di Orgoglio e Pregiudizio. Il capolavoro di Jane Austen racconta infatti con ironia, grazie e acume, la storia di Elizabeth Bennet e delle sue quattro sorelle, la cui madre ha come unico scopo di vita quello di vederle ben maritate. 
Il soggetto potrebbe far pensare ad un romanzo noioso ed antiquato. In realtà Orgoglio e Pregiudizio è pieno di vitalità. E il personaggio di Elizabeth è talmente moderno che sono in molti, me compresa, ad identificarsi con lei. Cosa c'è infatti di più attuale del pregiudizio e dell'orgoglio? A tutti è sicuramente capitato almeno una volta di giudicare in modo sbagliato ed affrettato una persona, un evento e di mantenere questo giudizio negativo maturato in base ad una prima impressione. E sicuramente noi tutti difendiamo con orgoglio le nostre qualità, le nostre azioni dalla disapprovazione e dalle insinuazioni della gente. 
Ma la modernità di Elizabeth non sta tanto in questo, quanto nella propria indipendenza di azione e di pensiero: lei rifiuta due proposte di matrimonio anche se economicamente convenienti e piuttosto inaspettate vista la sua scarsa dote perché non ama i due pretendenti nè li rispetta e perché è consapevole che lei non li potrebbe mai rendere felici, proprio come loro non potrebbero mai rendere felice lei, e poi la vediamo più volte esprimere liberamente la sua opinione, a volte anche con ironia e un pizzico di insolenza, anche quando è consapevole che questo avrebbe causato un certo sconcerto nei suoi interlocutori. 
Orgoglio e Pregiudizio offre anche alcuni spunti di riflessione femministi: sono molti gli aspetti che denotano la sostanziale dipendenza della donna dall'uomo nella società di fine 700. Primo fra tutti il fatto che la donna, non potendo sostenersi economicamente da se, debba per forza sposarsi, possibilmente con un uomo ricco. E non importa affatto se i due si amino o meno. 
Altro esempio della condizione di inferiorità della donna è il fatto che la casa di proprietà del signor Bennet alla sua morte non possa passare alle sue cinque figlie femmine, sue più strette parenti, bensì ad un lontano cugino, il signor Collins. 
Ed anche nell'istruzione la donna ricopre un ruolo ben diverso da quello dell'uomo. Una donna per essere definita "istruita" deve conoscere a fondo la musica, il canto, il disegno, il ballo e le lingue moderne; oltre a questo deve possedere un certo non so che nell'aspetto, nel modo di camminare, nel tono della voce, nel contegno, in tutta l'espressione, senza di che non meriterà che a mezzo codesta lode. Ben diversi sono i parametri usati per definire se un uomo è istruito o meno: basti dire che gli uomini potevano frequentare le università mentre le donne no. 
Fortuna che queste differenze tra i sessi siano ormai state risolte, anche se ne sono nate delle altre ed alle volte mi pare perfino che sia la donna stessa (o meglio alcune donne) a voler essere sottomessa dagli uomini.
Per molti aspetti Orgoglio e Pregiudizio è un romanzo femminista: è una donna a raccontare la storia di cinque giovani donne. 
Ma nel corso del romanzo non si avverte tanto, a mio avviso, una critica femminista quanto una critica del concetto di classe sociale. Troviamo infatti personaggi appartenenti alla nobiltà che sono ben più meschini e privi di educazione di altri personaggi di ceto medio, che sicuramente saranno poco eleganti ma per lo meno sono più spontanei e privi della boria e della superibia che caratterizza invece gli altri. 
Il cuore di Orgoglio e Pregiudizio rimane però l'amore, amore che può nascere anche quando meno ce lo si aspetta e che può portare a compiere notevoli cambiamenti. 

Se vi interessa una trasposizione cinematografica di Orgoglio e Pregiudizio vi consiglio quella del 2005 con Keira Knightley e Matthew MacFadyen che fa propria la frizzantezza del libro. Un'altra ottima trasposizione è quella del 1996 con Colin Firth e Jennifer Ehle. 





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