V FOR VENDETTA

V for Vendetta, cinema, Alan Moore, recensione
Ci sono sere in cui ho voglia solo di acciambellarmi sul divano e guardare un vecchio film visto e rivisto sgranocchiando pop-corn. Questa è una di quelle sere.

Le differenze tra graphic novel e film sono moltissime, alcune criticate anche dallo stesso Alan Moore che insieme a David Lloyd creò l'eccentrico vendicatore. Il fumetto ha una complessità che al film, con le sue due ore scarse di durata, manca e personalmente preferisco il primo al secondo. 
Ad essere messa in scena non è solo la vendetta di un uomo, ma la storia del nostro '900, che poi, a ben guardare, è l'intera storia dell'essere umano, perennemente sbilanciato tra dittatura e libertà. Se V è il fuoco che consuma e distrugge l'ingiustizia e la violenza, Evey è la pioggia che spegne quel fuoco per costruire un nuovo futuro sulle ceneri del passato.
Qualche volta ciò che è perfetto sulla carta non funziona del tutto sul grande schermo. Questa è una di quelle volte. 

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