Sigarette di celluloide

Oggi la sigaretta è un elemento scontato nella nostra società: ogni giorno alle fermate dei bus, per strada si possono vedere persone che fumano e non ci stupiamo più nemmeno quando sono ragazzini di tredici o quattordici anni a fermarci per strada e a chiederci se abbiamo un accendino. 
Ma al cinema una sigaretta si trasforma in un insostituibile elemento coreografico, qualcosa di più di un semplice oggetto che prende parte attiva nella composizione della scena. 
Come dimenticare il grande Humphrey Bogart e il suo indimenticabile modo di accendersi una sigaretta? 


Oppure vi ricordate Marlene Dietrich in Marocco e Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany? 


E si potrebbe andare avanti all'infinito con questi esempi, risalendo fino ai primi film muti.
Nei film di oggi però mi sembra che questa tendenzia si stia andando perdendo: naturalmente compaiono molto spesso sigarette e quant'altro ma poche volte le volute di fumo diventano coprotagoniste nella scena contribuendo a creare una certa atmosfera. Ma forse questo è imputabile più che altro alla nostra sensibilità: oggi siamo abituati a guardare film a colori e il solo fatto di vederne uno in bianco e nero basta per creare ai nostri occhi un'atmosfera tutta particolare, indipendentemente dal fumo di sigaretta.

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